Workshop per migliorare l’accesso ai Centri Antiviolenza di donne e bambine rifugiate e richiedenti asilo. Roma, 8 e 9 novembre.

D.i.Re. insieme a Unhcr per sviluppare competenze dedicate all’accoglienza nei centri antiviolenza delle donne rifugiate e richiedenti asilo.

Parte con una prima attività corale il progetto sostenuto dall’Agenzia Onu per i Rifugiati Unhcr. Obiettivo del progetto è aumentare e migliorare l’accesso ai Centri Antiviolenza di donne e bambine rifugiate e richiedenti asilo, attraverso la costruzione di una rete di mediatrici culturali, da inserire nei centri anti-violenza, formate sui temi della violenza e dell’accoglienza per le donne e le bambine che hanno subito violenza e che una volta sbarcate nel nostro Paese hanno la necessità di trovare un rifugio sicuro e un’accoglienza adeguata; tutto questo per permettere a tutte le donne e le bambine di avere un percorso di uscita dalla violenza tempestivo.

Il workshop, che si svolge a Roma il prossimo 8 e 9 novembre coinvolge tutti gli 80 centri antiviolenza che fanno parte di D.i.Re. e vuole essere un primo momento di confronto a livello nazionale, anche con le istituzioni, per fare il punto su buone prassi e modelli di accoglienza.

“Crediamo che la nostra associazione – che da 30 anni si occupa del tema della violenza contro le donne – non possa restare ferma o in silenzio di fronte alle centinaia di migliaia di donne e bambine che sono arrivate e continuano ad arrivare nel nostro Paese. Dobbiamo adeguare il nostro modello di accoglienza e di sostegno per permettere a queste donne e bambine di affrontare il percorso di fuoriuscita dalla violenza. Queste persone sono portatrici di nuove istanze, di una cultura differente che dobbiamo assolutamente tenere in considerazione. Siamo onorate che l’Agenzia ONU per i Rifugiati abbia scelto di sostenerci in questo lungo percorso e insieme a loro vogliamo dare una pronta risposta per tutte le donne e le bambine che subiscono violenza già durante il lungo viaggio per arrivare nel nostro Paese e, spesso, continuano a subirla anche in Italia”.

Lella Palladino, Presidente D.i.Re.

 

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