Women’s March 2019. Anche D.i.Re in piazza

Torna a Roma sabato 19 gennaio la Women’s March, per la terza volta dalla storica marcia che a Washington e poi in centinaia di città in tutto il mondo ha coinvolto milioni di donne contro la mancanza di giustizia, il razzismo, la misoginia e a sostengno dei diritti di migranti e richiedenti asilo.

Anche quest’anno, come già nel 2018, D.i.Re partecipa alla Women’s March che ha scelto come tematica proprio la violenza contro le donne che non accenna a diminuire.

“La violenza contro le donne diventa sempre più pervasiva. E non è solo violenza fisica, psicologica, economica, violenza del partner o dell’ex. I centri antiviolenza denunciano crescenti difficoltà nell’ottenere giustizia per le donne vittime di violenza e un accanimento contro di loro che passa sempre più spesso attraverso l’allontanamento dei figli”, ha dichiarato Lella Palladino, presidente di D.i.Re. “Dobbiamo cogliere ogni occasione per schierarci apertamente contro la deriva autoritaria, razzista, falsamente securitaria e in sostanza sessista che contraddice nei fatti tutte le dichiarazioni a sostegno delle donne vittime di violenza e di chi lavora al loro fianco”.

I centri antiviolenza vivono una situazione di crescente emergenza e fatica nel disinteresse della politica. La Convenzione di Istanbul deve essere applicata, in Italia è legge dal 2013. Le donne non ci stanno a veder comprimere i loro diritti, sia chiaro. E questo vale in tutto il mondo, come dimostrano le centinaia di città che hanno aderito anche quest’anno alla Women’s March”, conclude Palladino.

Appuntamento sabato 19 gennaio a Roma, piazza Santi Apostoli, ore 11

Interverranno alla Women’s March

Sen. Emma Bonino
Lella Palladino, presidente di D.i.Re, Donne in rete contro la violenza
Luisa Betti Dakli, giornalista
Gabriella Guido, vicepresidente CILD, Coalizione italiana diritti e libertà civili
Luisa Rizzitelli, giornalista e fondatrice Rebel Network
Loretta Bondi, consiglio direttivo Casa internazionale delle donne
Bo Guerreschi, fondatrice Bon’tworry

This website uses cookies.