“Difficile trattenere l’indignazione di fronte al racconto dell’ennesimo prelievo forzato di un bambino, sottratto come se fosse un criminale alla mamma perché giudicata ‘ostativa’, un trauma brutale inflitto dalla giustizia che avrebbe il compito di fare sempre l’interesse del minore”.
Così Antonella Veltri, presidente di D.i.Re commenta il prelievo forzato di un bambino di 8 anni a Pisa, raccontato stamattina da DonneXDiritti.
“La madre, ancora una volta, è stata giudicata ‘ostativa’ ma il dispiegamento di forze, l’atteggiamento degli 11 poliziotti intervenuti a supporto dei servizi sociali, le modalità con cui il bambino è stato costretto a seguirli, niente in questa vicenda ci sembra fatto nel superiore interesse del minore, che pure dovrebbe guidare l’azione della magistratura”, prosegue Veltri.
“D.i.Re ha scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica Mattarella e alle ministre Cartabia e Bonetti, rimasta finora senza risposta, mentre sono decine le donne e madri seguite dai nostri centri antiviolenza che vivono nel terrore che possa succedere loro la stessa cosa e che non hanno più alcuna fiducia in questa giustizia vergognosa”, prosegue Veltri.
“Il 17 giugno alle 15 saremo in presidio davanti a Montecitorio. Dietro definizioni come ‘madre ostativa’, ‘simbiotica’, ‘istrionica’ si cela sempre la famigerata PAS, l’inesistente sindrome da alienazione parentale. È ora che esca definitivamente dai tribunali, se questo paese vuole ancora conservare un barlume della sua dignità quando chi ci governa annuncia a gran voce di volersi impegnare contro la violenza maschile sulle donne”, conclude la presidente di D.i.Re.