D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, si schiera al fianco di Non Una di Meno Genova in occasione della manifestazione internazionale del 14 luglio a Ventimiglia per affermare una volta di più che la gestione del fenomeno migratorio non può essere improntata ad azioni che palesemente violano i diritti umani fondamentali di donne, uomini e bambini/e.
Le donne e le minori, ma anche coloro che hanno un orientamento sessuale fuori dalla norma socialmente imposta, spesso si mettono in viaggio per sottrarsi alla violenza patriarcale nel paese di origine, ma la violenza di genere è una costante in tutto il viaggio delle migranti.
Le donne in transito hanno scarso accesso alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili, non possono richiedere in tempi utili un’interruzione volontaria di gravidanza; le condizioni in cui vengono “accolte”, a Ventimiglia e non solo, sono insicure e non le tutelano dal rischio di diventare “merce di scambio” e di entrare nella rete della tratta che nutre il mercato della prostituzione.
Prevenire la violenza e la discriminazione contro le donne, tutte, anche le donne migranti, è possibile solo riconoscendone, rispettandone e promuovendone l’autonomia, la libertà di decidere sul proprio corpo, la possibilità di cercare una vita migliore per sé e per i/le propri/e figli/e.