L’intervista a Morgan sembrava partire bene. Invece, ancora una volta, non troviamo alcuna autentica presa di coscienza da parte del musicista per i comportamenti che gli sono costati un processo per stalking e diffamazione. La giornalista ha permesso a Morgan di riprodurre tutti i pregiudizi e gli stereotipi che giustificano, in nome di un presunto amore, offese alla dignità e alla libertà delle donne e ha assunto lo stesso punto di vista dell’intervistato dando forza alle sue parole.
“Ricordiamoci che i comportamenti oggetto dell’intervista sono sotto processo: non possono essere proposti come la trama di un romanzo sentimentale” dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. “Questa intervista giustifica ciò contro cui agiamo quotidianamente: il binomio violenza – amore che espone anche le giovani donne a relazioni violente e a non tutelare se stesse, in nome di aspettative romantiche” continua Veltri. “Ancora una volta, il ruolo delle donne è quello volto all’oblatività e al prendersi cura di uomini da cui invece dovrebbero allontanarsi. Ci chiediamo anche quando tutti i media prenderanno in considerazione la Convenzione di Istanbul, che li responsabilizza a una corretta narrazione quando affrontano temi legati alla violenza contro le donne” conclude la presidente.
A questo proposito, è importante ricordare che lo stalking è costituito da una serie di comportamenti attuati da individui nei confronti di ex partner, tesi a mantenere un controllo costante sulla persona offesa, generandole uno stato di ansia e paura continui ed è da tempo riconosciuto come forma di violenza. In Italia 3 milioni 466mila donne hanno subito stalking, circa il 16,1 % della popolazione femminile.