In una lettera indirizzata oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e al Presidente della Camera Roberto Fico, l’associazione nazionale D.i.Re – Donne in rete contro la violenza chiede che il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul non sia “lasciato senza una presa di posizione forte da parte dell’Unione Europea e di tutti gli Stati che ne fanno parte, e che della Turchia sono importanti partner commerciali, a cominciare dall’Italia”.
“Contro questa decisione, annunciata dal Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan con un Decreto presidenziale pubblicato durante la notte tra venerdì 19 e sabato 20 marzo 2021, manifestano da giorni le donne turche nelle piazze e con ogni mezzo”, sottolinea D.i.Re, precisando che si tratta di una scelta che “rischia di alimentare ulteriormente le forze reazionarie e antifemministe che con sempre maggiore violenza attaccano i diritti e la libertà di scelta delle donne, in Europa come anche in Italia”.
“La Convenzione di Istanbul è il principale strumento giuridico vincolante per affermare e difendere i diritti umani delle donne, a cominciare dal diritto a vivere una vita libera dalla violenza”, ricorda D.i.Re.
Per questo D.i.Re chiede “all’Italia di farsi promotrice di una risposta forte da parte dell’Unione Europea e degli Stati membri per contrastare questa decisione, che non solo espone le donne turche ancora una volta e di più alla violenza maschile, ma mina alle fondamenta il rispetto dei diritti umani di tutte e tutti su cui è fondata l’Unione Europea”.
“L’Unione Europea e l’Italia non possono continuare a dirsi impegnate per contrastare e prevenire la violenza maschile contro le donne, se lasciano passare sotto silenzio il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul, un atto che calpesta i diritti umani di tutte le donne”, conclude la lettera.