“Altre stelle – Un viaggio nei Centri Antiviolenza” di Luca Martini,
Ed. Mimesis, 2017
Paola Gualano*
Luca Martini, sì, un uomo, con “Altre stelle – Un viaggio nei Centri Antiviolenza”, in questo dialogo all’interno dei sei Centri che lo ospitano, svela l’equazione tentando di scoprire la “X : Operatrici”: esprime la volontà di sapere, di capire quali sono le attività che si svolgono all’interno dei Centri stessi, le filosofie a cui si fa riferimento, le strategie che si adottano, la rete che li supporta, le competenze e le professionalità di chi vi lavora con costanza e abnegazione.
Ma, soprattutto, racconta la storia di chi, spesso da anni, lavora senza protagonismi o palcoscenici, animando una rete sotterranea fatta di storie uguali ma diverse, di relazioni, di empatia, a volte di pericolo, della paura di dover chiudere e anche di energia che proviene dal lavoro di gruppo, dal lavoro delle donne.
Riesce perfettamente nell’intento di valorizzare il nostro lavoro, partendo, con domande mai invasive (anzi, con un atteggiamento di tenera curiosità), dalla nostra motivazione, dai nostri percorsi di vita precedenti al Centro (le radici di un percorso “politico”) per comprendere cosa significa vivere il Centro, vivere nel Centro, assumendosi la responsabilità di una lotta verso la violenza di genere portata avanti in prima persona.
Il merito di Luca è quello di avere, con la giusta umiltà e attenzione, cercato di entrare in relazione con un tema che è sempre stato prerogativa delle donne, un po’ come ha fatto Riccardo Iacona da giornalista, tra l’altro autore della prefazione al libro.
Un’ultima riflessione: l’immagine di copertina, davvero bellissima, non esprime proprio ciò che avviene quotidianamente nei CAV?
Consigliato: assolutamente Si