«Se deve essere il Sanremo delle donne, allora la RAI sostituisca Amadeus e non permetta a Junior Cally di calcare il palcoscenico» afferma Antonella Veltri, presidente di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza.
«La rappresentazione della donna bellissima che sa stare un passo indietro ci rispedisce agli anni Cinquanta», prosegue Veltri, «eppure è così che il direttore ‘artistico’ ha motivato la scelta delle co-conduttrici facendo di Sanremo l’ennesimo stereotipo di cui non abbiamo bisogno».
«Non crediamo a fraintendimenti se Amadeus considera artista degno di Sanremo il rapper Junior Cally, che in una delle sue canzoni denigra la donna e inneggia al femminicidio e di cui anche il presidente della RAI Marcello Foa ha chiesto il ritiro», aggiunge Mariangela Zanni, consigliera D.i.Re del Veneto.
«Il servizio pubblico non può dare spazio a un rapper come Junior Cally, in un paese dove una donna muore ogni 2 giorni per mano di un uomo, dove 1 donna su 3 ha subito violenza, nella maggioranza dei casi da parte del partner, dove il linguaggio sessista e violento è legittimato anche da quella politica che oggi ci dice che le violenze vanno bene se fatte a casa propria», afferma Zanni. «È ora di smetterla».
«Il ‘Sanremo delle donne’ appare più che altro una trovata pubblicitaria, una formuletta dietro la quale la cultura patriarcale ripropone una visione delle donne tradizionale che non corrisponde più alla realtà, anche senza tirare in ballo il femminismo», aggiunge Veltri.
«Proponiamo piuttosto alla Rai di usare i soldi dei contribuenti per un percorso di formazione con i centri antiviolenza su stereotipi di genere, sessismo, linguaggio non violento e rappresentazione di genere», conclude Veltri, “per non ritrovarci mai più davanti a uno spettacolo come quello annunciato per Sanremo 70».