Il monitoraggio sugli 80 Centri antiviolenza della Rete.
In occasione del 25 novembre Giornata Internazionale di lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Rete D.i.Re presenta la sua rilevazione ed analisi dei dati del fenomeno della violenza maschile contro le donne. Dati che derivano da un monitoraggio effettuato sugli 80 centri antiviolenza presenti su tutto il territorio nazionale.
Nel 2016 i Centri hanno accolto 21.351 donne, tra quelle che avevano già iniziato il percorso di uscita e quelle che per la prima volta avevano preso contatto con il centro, di queste il 66% sono di provenienza italiana mentre un 27% sono provenienti da altri paesi.
Il 50% delle donne accolte hanno una età media compresa tra i 44 ed i 51 anni, spesso con poca indipendenza economica, e sono vittime della violenza del partner o di un ex. Quando la violenza è perpetrata dal partner la richiesta di aiuto tende ad avvenire a distanza di tempo dal primo episodio dell’atto violento. Alle spalle di queste donne vi è una relazione improntata al controllo e alla sopraffazione da parte del partner e le violenze psicologiche, pari al 80,9% dei casi, sono maggiori di quelle fisiche che sono pari a 65,2% dei casi.
Dall’indagine risulta che il 66% dei maltrattanti delle donne accolte nei Centri antiviolenza sono principalmente uomini italiani contro il 23% di quelli stranieri, un dato che mette in discussione uno stereotipo diffuso che vede questo fenomeno riconducibile a retaggi culturali di altri paesi.
Altro dato non meno importante è che questo uomo è quasi sempre il partner o al massimo un ex, ciò a significare che nel 80% circa dei casi la violenza è esercitata da un uomo in forte relazione con la donna.
Il fenomeno della violenza maschile contro le donne è radicato e, ancora, in gran parte sommerso; ogni donna ha diritto di vivere libera dalla violenza e l’associazione D.i.Re da 30 anni lavora per cambiare la cultura di questo Paese e per dare forza alle donne.