Antonella Veltri: “Vicinanza alle donne in tribunale è un atto politico di grande valore”

Ammessa dalla Gip Chiara Valori del Tribunale di Milano la costituzione di parte civile di D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza, la rete nazionale dei centri antiviolenza, nel processo ad Alberto Genovese per le terribili violenze inflitte a una giovane a Milano, e allo stesso Genovese in concorso con Sara Paola Borruso per un altro episodio di violenza, nella villa Lolita a Ibiza, denunciato da un’altra ragazza.

“La costituzione di parte civile è un atto politico di grande valore: la violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e costituendoci parte civile diciamo che siamo tutte parti lese, non solo la donna che ha subito violenza”, afferma Antonella Veltri, presidente di D.i.Re.

“Rappresentare D.i.Re in questo processo significa sostenere l’associazione, i suoi principi, i suoi obiettivi e portare la voce delle donne che chiedono il rispetto della loro dignità, del loro valore e dei loro corpi”, afferma Francesca Garisto, l’avvocata che ha curato la costituzione di parte civile. “È una opportunità di trasmettere la forza che le donne hanno quando si sostengono tra loro”.

“La vicinanza a una donna nelle aule dei tribunali è necessaria per farla sentire meno sola, in un percorso sempre difficile perché troppo spesso le donne sono oggetto di pregiudizi e stereotipi e si cerca in tutti i modi di minare la loro credibilità e attribuire loro una sorta di ‘corresponsabilità’ nella violenza”, prosegue Veltri.

“Questo vale tanto più per la ragazza che ha subito violenza da parte di Alberto Genovese, oggetto di vittimizzazione secondaria ancor prima che si aprisse il processo ad opera di giornali e programmi Tv come ‘Non è l’Arena’, contro cui ci eravamo già espresse”, nota la presidente.

“Oggi più che mai è necessario riprendere a sostenere le donne nei tribunali e a riempire le piazze ogni volta che i diritti delle donne vengono calpestati”, conclude la presidente di D.i.Re.