Le politiche securitarie non servono contro la violenza alle donne.
Da un lato Pillon che punisce le donne che denunciano, e ripete che c’è violenza solo con sentenza passata in giudicato, dall’altro la ministra Bongiorno che schiaccia l’acceleratore per le denunce in caso di “pericolo”.
Chiediamo: si parlano? Si mettono d’accordo? In sede di separazione quelle donne saranno accusate di alienazione parentale? Di denuncia strumentale? E che fine fanno quelle che dal pericolo si allontanano? La violenza da loro subita che fine fa? La riconoscono? E lo sa l’on. Bongiorno che insieme al DDL Pillon si discute di un DDL che riduce la pena per i maltrattamenti e introduce un’ipotesi lieve per i maltrattamenti con pene sostituibili con i lavori di pubblica utilità?
Ancora una volta una prospettiva securitaria sul corpo delle donne. La violenza nei confronti delle donne non è emergenza, è strutturale e deve essere riconosciuta in ogni fase, in ogni sede.