Roma, 31 gennaio. La nomina del prof. Blangiardo a presidente di ISTAT, l’ennesimo tentativo delle associazioni Pro Vita di contrastare la legge 194 oggi a Roma con un convegno nella sede del I Municipio, l’indifferenza dimostrata di fronte alle crescenti critiche contro il Ddl Pillon, di cui oltre 137 mila persone stanno chiedendo il ritiro attraverso la petizione lanciata su Change.org da D.i.Re, non fanno che aumentare la preoccupazione per l’attacco frontale ai diritti delle donne in corso in Italia.
D.i.Re sarà oggi al fianco di Non una di meno nella protesta organizzata al I Municipio di Roma per contestare l’idea che la denatalità possa essere contrastata aumentando gli ostacoli alla libera autodeterminazione femminile e per ribadire il proprio NO al Ddl Pillon, rilanciando la raccolta di firme.
Come dimostra l’esperienza di paesi come la Francia, la Germania, la Svezia, dove il tasso di occupazione femminile è ben oltre il 70% e i servizi sociali supportano efficacemente la conciliazione di lavoro e famiglia, non è criminalizzando l’aborto, negando la violenza maschile nel contesto familiare o schiacciando le donne nel lavoro di cura che si può sostenere la natalità, in un paese in cui la disoccupazione e la precarietà segnano le vite di milioni di persone.