Palazzo di Giustizia Bari. D.i.Re: “Per non lasciare sole le vittime di violenza, siano celebrati anche i processi con imputati attinti dalle misure dell’allontanamento dalla casa coniugale e del divieto di avvicinamento alla persona offesa”.
“Sappiamo quanto sia difficile per le donne denunciare le violenze”, spiega Lella Palladino, presidente di D.i.Re, Donne in rete contro la violenza. “Quando lo fanno, nella stragrande maggioranza dei casi sono tutelate dalla misura del divieto di avvicinamento alla vittima, non perché i reati che subiscono siano meno gravi, ma perché questa è la misura cautelare prevista dalla legge”.
Per questo, in vista del dibattito parlamentare di giovedì prossimo 12 luglio, D.i.Re ha chiesto alle parlamentari di intervenire, modificando il decreto così da includere tra i processi che devono essere celebrati perché gravi e urgenti anche i procedimenti in cui gli imputati sono attinti dalle misure dell’allontanamento dalla casa coniugale o dal divieto di avvicinamento alla persona offesa, misure tipicamente poste a tutela delle vittime di maltrattamenti o atti persecutori, stalking.
“Nel momento in cui con molti slogan alle donne viene chiesto di fidarsi e affidarsi allo Stato per ottenere protezione e giustizia, se questo decreto non sarà modificato, sarà un tradimento per le donne che in Puglia hanno scelto di denunciare”, conclude Palladino.