LOTTO marzo tutti i giorni

Ogni anno arriva l’8 marzo e, ogni anno, pensiamo che quello trascorso sia l’anno peggiore di tutti i tempi, per la condizione delle donne, per la lotta alla violenza contro di noi. Quando arriva l’anno successivo, però, dobbiamo ricrederci: di nuovo, quello appena trascorso è stato l’anno peggiore.

E così è quest’anno. L’anno della pandemia – che ha reso ancora più palese la precaria condizione femminile in tutti gli ambiti – con il lockdown che ha obbligato le donne a una convivenza ancora più forzata con i loro maltrattanti. La pandemia che ha fatto perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro, con una percentuale di donne impressionante: a dicembre il 98% dei posti persi hanno riguardato donne.

E questo nuovo anno è iniziato in linea con un 2020 drammatico: la frequenza di femminicidi è ancora spaventosa, tanto che – forse – qualcuno al Governo inizia a farsi delle domande.

Il punto, come sempre, sarà la qualità delle risposte.

Il nostro 8 marzo non si fermerà e occuperà tutto il mese: vogliamo che la nostra voce sia ascoltata. Abbiamo le competenze, l’esperienza e la pratica per poter dare a chiunque si voglia preoccupare seriamente di questo problema strutturale la visione per affrontarlo con concretezza e, finalmente, con efficacia.

Abbiamo la consapevolezza forte e dolorosa che su questa strada andremo alla rovina. È necessario non solo cambiare passo, ma anche cambiare percorso e iniziare a costruirne uno davvero utile e di valore. Finalmente.

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