Moltissime delle donne richiedenti asilo e rifugiate, in particolare coloro che sono arrivate dopo aver attraversato la Libia, hanno alle spalle esperienze di violenza multiple. Sono donne e ragazze che si sono sottratte ad abusi e violenze nel loro paese di origine, pensando che emigrare fosse l’unica possibilità per costruirsi una vita su misura dei propri desideri ma che anche durante il viaggio hanno subito violenze e che spesso continuano a subirla anche in Italia, magari dal partner, e che faticano a riconoscere il proprio diritto a vivere una vita libere dalla violenza maschile.
Il progetto nasce per imparare ad accoglierle, creare un contesto di fiducia in cui far emergere il racconto della violenza e insieme costruire il percorso verso l’autonomia futura, come sempre fanno i centri antiviolenza D.i.Re, confrontandosi con modi diversi di esprimere le emozioni, di stabilire le priorità, di pensarsi come donne.
Operatrici, mediatrici culturali, avvocate ed esperte dei centri antiviolenza D.i.Re sono impegnate affinché sia possibile per tutte le donne migranti richiedenti asilo lasciare dietro di sé la violenza – Leaving violence – per poter vivere sicure – Living safe.
Leaving violence. Living safe ha l’obiettivo di formare operatrici e mediatrici culturali per rafforzare l’accoglienza di donne migranti richiedenti asilo e rifugio e sperimentare sul campo come si adatta la metodologia utilizzata nei centri antiviolenza della rete D.i.Re e costruire un reticolo di reti territoriali coinvolgendo sia organizzazioni e istituzioni che si occupano di violenza di genere, sia organizzazioni e istituzioni che si occupano dell’accoglienza di donne richiedenti asilo e rifugiate, per rafforzare la presa in carico dei bisogni specifici di donne richiedenti asilo e rifugiate
Scopri di più sul sito Leaving violence. Living safe.