PROROGA ISCRIZIONE E INVIO AL 18 APRILE
Io posso
Uscire dalla violenza: il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti
Oggetto del concorso
La violenza contro le donne viene abitualmente rappresentata attraverso immagini di donne ferite nel corpo,
con occhi pesti, sofferenti, “vittime”.
È necessaria una nuova narrazione della donna, che vada oltre la logica della vittimizzazione spostando lo sguardo
sul cambiamento, sul potere come possibilità, e che apra la strada a una diversa rappresentazione simbolica ed estetica.
Il concorso IO POSSO – Uscire dalla violenza: il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti
invita a produrre un video che rappresenti invece la capacità generativa di trasformare la propria vita e, dunque, la forza che alimenta la libertà di essere sé stesse, a tutto tondo.
Il concorso intende premiare produzioni video che raccontino il cambiamento culturale, una diversa rappresentazione del femminile, un nuovo modo di vivere, di agire nello spazio, consapevoli che “Io posso”.
Io posso dovrà essere la frase di chiusura del video, il claim che catalizza il messaggio di libertà raccontato.
Il concorso intende incentivare queste nuove narrazioni e dare loro visibilità e diffusione.
Tracce per il soggetto del video
Il potere come possibilità di fare, di scegliere, di essere se stesse e se stessi, il potere nella sua accezione positiva dovrà essere il filo conduttore del soggetto del video.
Il linguaggio sarà quello della forza, della possibilità di vivere il mondo a partire da sé, dal proprio desiderio e in relazione con altre donne.
L’invito è a rappresentare la forza vitale delle donne e la capacità di inventare nuovi pezzi di vita con dignità e coraggio, di costruire piccole o grandi libertà, mettendosi in gioco nonostante gli ostacoli.
La violenza maschile nei confronti delle donne ha origini storiche e culturali che si ripercuotono sulla qualità del rapporto fra i sessi, in un’asimmetria tra uomini e donne nel sociale e nell’ordine simbolico. Dare voce alla forza delle donne che costruiscono una nuova esistenza per sé, per i propri figli e le proprie figlie, per la comunità in cui vivono, significa più libertà per tutte e tutti. Vuol dire capovolgere la prospettiva: dalla negatività del vissuto alla positività di un processo che trasforma vincoli e limitazioni in risorse e punti di forza per riconquistare la libertà offesa e violata dalla violenza.
“… Ma quando non si possiede altro che il rischio, non si può temere nulla, e ciò che si desidera torna allora a presentarsi: sentiamo in quell’istante che esso ci giunge in tutta purezza e legittimità, poiché solo ciò che non si è potuto smettere di amare, neppure amandolo, ci appartiene.”
Maria Zambrano, Verso un sapere dell’anima (1996)
“In ognuna di noi vive un deposito d’oro puro da consegnare. Esso traluce e ciò ci attrae come una forza. Desideriamo farlo affiorare e dargli forma in parole che comunichino”.
Chiara Zamboni, Autorità femminile, autorità maschile nel lavoro filosofico (1989)
Allegati
PROGETTO: LIBERE DI ESSERE –
INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’Avviso per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e al contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istanbul.