D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – ritiene grave ed inopportuna la scelta di invitare al concerto del Primo Maggio, Fabri Fibra, il rapper italiano che divulga nei testi delle sue canzoni messaggi sessisti, misogini, omofobi, e canta l’apologia della violenza contro le donne.
In Su le mani alcuni passaggi esaltano la violenza con riferimenti a una dolorissisima vicenda che scosse l’Italia negli anni ’80 e che contò 16 vittime.
In Venerdi’ 17 canta lo stupro e l’assassinio di una bambina di 12 anni ed esalta azioni violente contro le donne.
Nel 2012 sono state oltre cento i femicidi. Le donne che si sono rivolte ai centri sono state 14mila: un dato che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno in gran parte sommerso e alimentato da una cultura attraversata da stereotipi sessisti, modelli
di mascolinità prevaricanti e violenti, discriminazioni contro le donne. La questione dell’inefficacia delle politiche di contrasto alla violenza contro le donne, anche in relazione alla mancanza di prevenzione tra i giovani e le giovani e’ stata stigmatizzata nel 2012 da Rashida Manjoo, special raporteur dell’Onu,che ha richiamato l’Italia ad una corretta applicazione della Cedaw.
Il linguaggio dei media e della rappresentazione del corpo delle donne nella pubblicità e’ un problema che ancora e’ lontano dall’essere risolto.
Ci domandiamo allora, qual’è la motivazione di questa scelta dei sindacati? E’ opportuno che si divulghino dei messaggi violenti in occasione del Concerto del Primo Maggio, a cui assisteranno molti giovani e molte giovani, e che ancora una volta, si faccia spettacolo con la violenza contro le donne?
L’associazione D.i.Re chiede ai sindacati di fare una scelta responsabile e di revocare l’invito al rapper italiano nel rispetto delle donne e di tutte le vittime di violenza omofoba e di femminicidio.