Cara Elena,
non proviamo neanche a dirti che immaginiamo il dolore che provate tu e la tua famiglia: non sarebbe vero.
Vogliamo però esprimerti la nostra sorellanza, dirti che le tue parole di questi giorni possono essere d’ispirazione per tantissime giovani donne. Ogni volta che accade un femminicidio, si leggono tante parole inutili, vuote, retoriche. Per le tue affermazioni, invece, vogliamo ringraziarti profondamente. Sono le parole giuste, che rappresentano realmente la situazione per quella che è, senza paura e con tanta consapevolezza.
Parli con forza e determinazione di patriarcato, di cultura dello stupro, di femminicidio come omicidio di Stato: tutti argomenti per cui ti sentiamo, ancora di più, vicina e sorella in questa lotta contro la violenza maschile alle donne. Con lucidità e conoscenza, seppur in questo tuo momento di dolore, hai saputo raccontare la violenza alle donne senza mistificazioni o scuse.
I Centri antiviolenza della Rete D.i.Re affermano i medesimi concetti da decine di anni. Molto è stato fatto e ancora tanto c’è da fare e siamo certe che le giovani donne che ti leggeranno potranno affrontare le situazioni di violenza in modo differente, dopo la tua lettera aperta, e speriamo che sia il momento in cui nessuna si accontenterà più di minuti di silenzio per le sorelle uccise. Per questo, crediamo tu possa essere ispirazione e forza per tutte.
Ti abbracciamo e speriamo di riuscire a farti sentire il calore e la vicinanza di tutte le 3000 attiviste che, ne siamo certe, in questi giorni sono al tuo fianco da ogni parte d’Italia.
La presidente e tutte le donne di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza