Si stima che oltre il 90 per cento delle donne migranti richiedenti asilo e rifugiate che sono arrivate in Italia passando dalla Libia e dal Mediterraneo abbiano subito violenza. Stupri, rapimenti, segregazione, lavoro forzato, torture. Molte di loro hanno assisto all’uccisione di altre donne e uomini, alla morte dei loro figli e figlie, dei mariti, di fratelli e sorelle, di amiche. Molte di loro sono vittime di tratta e sono state costrette a prostituirsi, lungo il percorso e in Italia.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di 10 città: Palermo, Catania, Cosenza, Pescara, Roma, Arezzo, Ferrara, Padova, Milano e del territorio della provincia di Caserta.
L’evento offre l’opportunità di ascoltare operatrici e mediatrici culturali che hanno curato l’accoglienza delle donne richiedenti asilo e rifugiate, mettere a confronto l’esperienza vissuta nel diversi territori, condividere le storie delle donne con cui è stato avviato un percorso per il superamento del traum, analizzare gli ostacoli incontrati e le soluzioni adottate per superarli.
Soprattutto, vuole essere un momento di riflessione – a partire dall’esperienza concreta – sull’impatto del Decreto Sicurezza e sulla risposta che l’Italia vuole dare a un fenomeno globale – quello della migrazione – da sempre connaturato al genere umano e che nelle forme attuali vede le donne subire violenze indicibili.