Roma, 21 febbraio 2020. È stato firmato oggi a Roma da Roland Shilling, Alto rappresentante di Unhcr per l’Italia, e Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, il nuovo accordo di partenariato tra l’associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza e Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i/le rifugiati/e per il progetto Leaving violence. Living safe, avviato nel 2019 e giunto alla seconda annualità.
La collaborazione tra D.i.Re e Unhcr nasce da un’esperienza pilota nel 2017 a seguito della ricerca Progetto Samira, e ha coinvolto da allora a diversi livelli i centri antiviolenza EMMA a Torino, CADMI a Milano, Gea a Bolzano, Centro veneto progetti donna a Padova, Donna Giustizia a Ferrara, SOS Donna a Faenza, Ananke a Pescara, Thamaia a Catania, Le Onde a Palermo, Centro antiviolenza Roberta Lanzino a Cosenza, Coop. EVA nelle province di Caserta e Benevento, Lilith a Latina, Differenza donna a Roma (2018), Erinna a Viterbo, Olympia De Gouges a Grosseto, La Nara a Prato, Progetto Donna ad Arezzo, Telefono rosa a Piacenza, che hanno accolto e supportato ca. 200 donne migranti richiedenti asilo e rifugiate tra il 2018 e il 2019.
“La violenza subita da donne richiedenti asilo e rifugiate è una importante priorità per Unhcr e dunque anche la collaborazione con D.i.Re”, ha sottolineato Roland Shilling, “non solo per il supporto concreto fornito alle donne, ma anche per il contributo di creatività e saperi messi a disposizione per migliorare la loro condizione, nonostante le difficoltà che i centri affrontano dal punto di vista della sostenibilità finanziaria”.
Antonella Veltri ha ribadito l’impegno “a fare dell’accoglienza di donne richiedenti asilo e rifugiate una priorità per tutte le 80 organizzazioni che fanno parte della rete, al di là dei centri impegnati più direttamente nel progetto Leaving violence. Living safe negli ultimi anni”.
Nel corso del 2019 il progetto Leaving violence. Living safe ha contribuito alla formazione e all’inserimento di mediatrici culturali e operatrici dedicate per periodi di tempo specifici nei centri antiviolenza coinvolti nel progetto, alla costruzione di reti territoriali coinvolgendo anche le strutture che accolgono donne richiedenti asilo e rifugiate, all’adattamento della metodologia di accoglienza e fuoriuscita dalla violenza dei centri D.i.Re per meglio rispondere ai bisogni delle donne migranti richiedenti asilo e rifugiate, che spesso hanno subito tortura oltre a multiple forme di violenza sessuale e di genre.
“D.i.Re si batte da sempre perché la risposta istituzionale alla violenza contro le donne sia rafforzata, soprattutto nell’ambito della prevenzione e del sostegno ai centri antiviolenza”, ha detto in conclusione Antonella Veltri, “e rafforzerà il proprio impegno al fianco di Unhcr affinché anche i bisogni specifici delle donne richiedenti asilo e rifugiate siano presi in considerazione”.