L’11 dicembre, alla Casa internazionale delle donne di Roma, “Leaving violence. Living safe” racconterà per la prima volta il percorso avviato dai centri antiviolenza per accogliere donne migranti richiedenti asilo e rifugiate sopravvissute alla violenza avviato da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, la più grande associazione nazionale che si occupa di violenza contro le donne, in partnership con l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Si stima che oltre il 90 per cento delle donne migranti richiedenti asilo e rifugiate che sono arrivate in Italia passando dalla Libia e dal Mediterraneo abbiano subito violenza. Stupri, rapimenti, segregazione, lavoro forzato, torture. Molte di loro hanno assisto all’uccisione di altre donne e uomini, alla morte dei loro figli e figlie, dei mariti, di fratelli e sorelle, di amiche. Molte di loro sono vittime di tratta e sono state costrette a prostituirsi, lungo il percorso e in Italia.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di 10 città: Palermo, Catania, Cosenza, Pescara, Roma, Arezzo, Ferrara, Padova, Milano e del territorio della provincia di Caserta.

L’evento offre l’opportunità di ascoltare operatrici e mediatrici culturali che hanno curato l’accoglienza delle donne richiedenti asilo e rifugiate, mettere a confronto l’esperienza vissuta nel diversi territori, condividere le storie delle donne con cui è stato avviato un percorso per il superamento del traum, analizzare gli ostacoli incontrati e le soluzioni adottate per superarli.

Soprattutto, vuole essere un momento di riflessione – a partire dall’esperienza concreta – sull’impatto del Decreto Sicurezza e sulla risposta che l’Italia vuole dare a un fenomeno globale – quello della migrazione – da sempre connaturato al genere umano e che nelle forme attuali vede le donne subire violenze indicibili.

Scarica qui il programma di “Leaving violence. Living safe”