D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – si unisce all’appello di oltre 250 donne e 30 associazioni che hanno scritto al sindaco di Napoli per chiedere la rimozione di cartelli pubblicitari relativi a una campagna di difesa dei maschi che hanno subito violenza. Tali manifesti, recentemente apparsi in diversi punti della città di Napoli, rischiano di minare le azioni che anche il Comune del capoluogo campano pone in essere per contrastare i femminicidi e ogni forma di prevaricazione maschile sulle donne. Per questo la presidente di D.i.Re, Antonella Veltri, si rivolge alla ministra Roccella chiedendole come intenda contrastare una campagna che, distogliendo l’attenzione dalla piaga dei femminicidi, ostacola l’attività dei centri antiviolenza e di chi è al fianco delle donne maltrattate dagli uomini.
Di seguito la lettera indirizzata alla ministra Roccella:
Gentile Ministra Roccella,
le segnaliamo l’appello in allegato, che come Associazione nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza sottoscriviamo e condividiamo pienamente, indirizzato al sindaco di Napoli in relazione ad una campagna di affissione che pubblicizza un presunto numero telefonico dedicato alla violenza subita dagli uomini.
La campagna imita in maniera fuorviante e pericolosa il numero verde dedicato alla violenza sulle donne 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, e riteniamo che un monitoraggio costante e puntuale da parte del suo Dicastero su simili storture sia auspicabile ed estremamente necessario.
Siamo quindi contestualmente a chiedere quali azioni intenda attuare per contrastare una campagna che rischia di compromettere il lavoro di chi lotta ogni giorno contro la violenza maschile sulle donne e contro i femminicidi, nonché di tutte e tutti coloro che sono impegnati a favorire una vera e profonda rivoluzione culturale fondata sulla pari dignità e su nuovi modelli di relazione.
In attesa di riscontro, si inviano cordiali saluti.
Antonella Veltri – presidente di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza