D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza è ancora e nuovamente al fianco di Lucha y Siesta, e sottolinea la gravità della scelta di Regione Lazio che vede la chiusura della Casa delle Donne Lucha y Siesta, la sua ristrutturazione, il ricollocamento dei nuclei accolti e la futura messa a bando della struttura.
“Dobbiamo ancora ripetere che i centri antiviolenza non sono spazi neutri, ma politici e, per essere efficaci, devono essere abitati da donne che conoscono l’antiviolenza e la praticano con esperienza. Questo tentativo di omologazione attuato dalla Regione Lazio è sintomatico di un approccio che – senza tenere conto delle indicazioni della Convenzione di Istanbul – tenta di spegnere le voci critiche alle soluzioni securitarie, quelle voci che indicando soluzioni politiche e culturali” dichiara la presidente di D.i.Re, Antonella Veltri
“Buttare via una realtà esperta e consolidata come Lucha y Siesta, che è parte della Rete nazionale D.i.Re, è una scelta che relega le attività dei centri antiviolenza a mero servizio, svuotandole dei contenuti politici propri del movimento delle donne da cui l’antiviolenza prese le mosse ormai 40 anni fa” continua la presidente.
“La violenza maschile alle donne non è neutra e la risposta necessaria al suo contrasto non deve essere resa neutra: decenni di esperienze, competenze e conoscenze condivise a livello internazionale, devono guidare il cambiamento culturale necessario per finalmente riuscire a contrastare efficacemente questo fenomeno strutturale e sistemico.” conclude Veltri.
Le decisioni che snaturano un assetto complesso e consolidato non possono essere prese in modo unilaterale, senza un confronto con chi ha l’esperienza e le competenze necessarie. Per questo, D.i.Re monitorerà la situazione, anticipando sin da ora la richiesta di chiarimento per la chiusura di uno spazio importante di accoglienza alle donne.