30 gennaio 2020. “Un’altra donna è stata uccisa per mano del suo compagno. Un’altra donna che aveva più volte denunciato e che probabilmente non ha trovato l’adeguamento supporto sul proprio territorio. L’ennesimo episodio raccontato dalla stampa dando voce a chi ha usato violenza, il maltrattante che giustifica e minimizza la sua azione”.
Anna Agosta, consigliera di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza per la Sicilia, commenta con amarezza il femminicidio di Rosaria Garofalo, uccisa di botte nella sua abitazione, massacro per il quale oggi è stato arrestato il marito, Vincenzo Frasillo.
“Le donne che denunciano i maltrattanti vengono lasciate sole dalle istituzioni”, ribadisce Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, la più grande associazione nazionale di centri antiviolenza. “Le donne non sono credute, quello che subiscono viene minimizzato per cui non vengono attivate adeguate misure di protezione. Lasciate sole, spesso in condizioni di estrema povertà e senza un’alternativa di vita dignitosa, vedono come unica soluzione rimanere con il partner violento”.
“Per contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne abbiamo bisogno di politiche sistemiche che assicurino una risposta efficace delle istituzioni e della comunità tutta. Un cambio di rotta in tale direzione ridurrebbe il rischio di femminicidio”, conclude Anna Agosta.