Lella Palladino*
L’idea di organizzare una Scuola di politica per i centri antiviolenza della rete D.i.Re si è strutturata nel tempo anche a partire dalla grande partecipazione ai due seminari nazionali organizzati a Modena e a Reggio Emilia nel 2013 e nel 2014.
La Scuola nasce dal bisogno di confronto tra i diversi centri della rete DiRe per produrre riflessione e elaborazione sulla violenza maschile contro le donne e le pratiche dei Centri antiviolenza e per ridefinire e attualizzare quanto affermato nella “Carta della Rete Nazionale dei Centri Antiviolenza e delle Case delle donne“, redatto nel 2006, documento base sui principi politici della rete nazionale dei Centri antiviolenza la cui adesione è propedeutica all’accoglienza nell’Associazione D.i.Re.
L’idea è quella di interrogarsi sui processi di cambiamento, rinnovarsi, lasciare spazio al pensiero critico, accogliere la pluralità degli sguardi ed il dissenso, a partire dallo schema interpretativo e dalla metodologia adottate nei centri antiviolenza. La formazione avrà quindi come focus centrale la connessione tra le elaborazioni teoriche del pensiero femminista che saranno richiamate, approfondite ed attualizzate anche alla luce dei nuovi dispositivi normativi adottati a livello europeo, con il contesto specifico nel quale i centri lavorano.
Sarà importante ripercorrere le concettualizzazioni e le prassi femministe, risignificare gli assunti fondativi, rilanciare la lettura politica della relazione tra donne e la funzione sociale e culturale dei centri antiviolenza, ridefinire il senso di un modello di intervento che pone la donna al centro, non impone percorsi ma tiene conto dei desideri e dei bisogni delle donne, ne valuta la soggettività e l’autonomia.
L’obiettivo è attivare un’intensa ed efficace riflessione tra tutti i diversi centri di Dire coinvolti contribuendo ad arricchire la formazione specialistica di ciascuno di essi così da fornire e condividere indicazioni di buone prassi idonee a rendere omogenei gli interventi di sostegno e tutela delle donne e le politiche di prevenzione e contrasto della violenza maschile contro le donne a livello centrale e locale.
La funzione della scuola sarà anche quella di rinsaldare la nostra identità così da rendere evidenti, le differenze tra i centri delle donne che lavorano secondo la prassi femminista e tutte le altre realtà che si stanno proponendo sulla scena nazionale e locale. In un momento come questo di celebrazioni collettive e di attenzione mediatica senza precedenti al problema della violenza maschile contro le donne, diventa ancor più importante di sempre che la voce e l’esperienza dei centri antiviolenza siano in grado di differenziarsi e proporre con forza e in modo riconoscibile il valore di una lettura e di un approccio consolidatisi in decenni di intervento diretto con le donne, di ricerca e di forme di prevenzione praticate.
I centri antiviolenza hanno individuato nella scuola di politica, intesa come laboratorio permanente, nella ricerca, nello studio, nella formazione e nel confronto la strategia vincente per “Darsi Parola”.