Ginevra, 29 gennaio 2024. Nell’incontro pubblico di CEDAW con le organizzazioni della società civile, l’avvocata della Rete D.i.Re Marcella Pirrone presenterà il rapporto Italian civil society for CEDAW, elaborato da 32 organizzazioni di donne e 4 esperte indipendenti, coordinate da D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza.

I punti su cui si concentra l’intervento sono:

  1. Donne e lavoro
  2. Stereotipi di genere
  3. Equità di genere e partecipazione alla vita pubblica
  4. Accesso alla giustizia penale e civile
  5. Salute
  6. Violenza contro le donne e violenza domestica
  7. Donne rifugiate, richiedenti asilo e migranti

L’Italia è un Paese che ancora non prende in seria considerazione la Convenzione CEDAW e i suoi Protocolli” dichiara Marcella Pirrone all’assemblea. “La società è caratterizzata da forti pregiudizi e stereotipi tradizionalmente patriarcali, in cui le donne sono relegate al ruolo principale, se non esclusivo, di madri e care giver, con conseguenze discriminatorie quali: mezzi economici insufficienti, mancanza di autonomia, rischio di povertà, segregazione occupazionale e tutte le forme di violenza contro le donne.”

Il rapporto indica diverse raccomandazioni del comitato nei confronti dello Stato italiano. Il rapporto copre tutte le tematiche presenti nella Convenzione e l’intervento odierno è l’occasione per portare l’attenzione sulle seguenti richieste di sollecitazione:

1) implementare servizi pubblici di qualità per l’infanzia e una migliore assistenza agli anziani in linea con gli standard europei e sviluppare un maggiore impegno per il mainstreaming di genere per rafforzare il debole impatto di genere PNRR e introdurre incentivi strutturali nel settore privato per promuovere parità di genere e opportunità di crescita per le donne;

2) fornire un’istruzione completa e sistematica e corsi di formazione obbligatori, stabili e regolari contro gli stereotipi di genere;

3) combattere i pregiudizi culturali e patriarcali e incoraggiare cambiamenti strutturali e culturali significativi per eliminare gli stereotipi e le discriminazioni di genere esistenti;

4a) monitorare la riforma Cartabia sul diritto di famiglia con la partecipazione della società civile e delle organizzazioni di donne contro la violenza e raccogliere dati completi per un’analisi sull’efficacia del gratuito patrocinio nella giustizia penale e civile;

4b) richiedere un esame obbligatorio della rilevanza della violenza domestica e della violenza assistita nei procedimenti di separazione/divorzio/affidamento, nonché richiedere una valutazione obbligatoria del rischio;

5) raccomandare che la spesa pubblica non venga ridotta a scapito dei trattamenti sanitari di base delle donne e delle libere scelte riproduttive;

6a) mantenere i criteri degli standard minimi sensibili al genere per l’allocazione del budget ai centri antiviolenza per contrastare l’invio dei fondi a organizzazioni generalmente neutrali;

6b) pianificare congiuntamente l’uso dei fondi nazionali antiviolenza con tutte le parti interessate, compresi i centri antiviolenza, sulla base di valutazioni periodiche delle esigenze e dei costi e garantire la supervisione del Parlamento sull’attuazione del Piano d’azione nazionale, compresa l’assegnazione dei fondi;

7) implementare in modo completo un sistema di identificazione e referral per le richiedenti asilo e le donne rifugiate vittime di violenza in tutta Italia e rafforzare costantemente la capacità del sistema di accoglienza.

Grazie all’incontro odierno con la società civile, le componenti del Comitato CEDAW avranno un quadro più completo e realistico della situazione della violenza maschile contro le donne in Italia da utilizzare nel previsto incontro con lo Stato italiano del prossimo primo febbraio.

L’incontro di Ginevra può essere seguito qui:

Monday 29 January 2024 (3.30 p.m. – 5.00 p.m.) 

Webcasting: http://webtv.un.org  or  https://bit.ly/TreatyBodiesWebcast

A questo link è possibile leggere l’intero rapporto

Hanno contribuito alla stesura del report:

D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza – Titti Carrano, Rebecca Germano, Marcella Pirrone

Associazione Coordinamento Donne – D.i.Re – Elena Biaggioni

CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate Milano – D.i.Re – Benedetta Tonetti 

Centro antiviolenza VivereDonna – D.i.Re – Silvia Menecali

Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” – D.i.Re – Paola Sdao 

Centro Veneto Progetti Donna – D.i.Re – Irina Lenzi, Stefania Loddo, Claudia Pividori 

Action Aid Italia – Isabella Orfano, Rossella Silvestre

AIDOS – Maria Grazia Panunzi

Associazione Il progetto Alice – Cristina Gamberi

Assolei Aps – Dalila Novelli 

BeFree -Cooperativa Sociale contro tratta, violenze discriminazioni – Oria Gargano

CGIL – Mabel Grossi

Coordinamento italiano della Lobby Europea delle Donne/Lef – Italia – Titti Carrano 

COSPE – Margherita Accornero, Debora Angeli

Cpo Usigrai – Monica Pietrangeli

DonneinQuota – Donatella Martini

DonnexDiritti Association – Luisa Betti Dakli

Educare alle differenze – Margherita Accornero, Cristina Gamberi, Sara Marini

Escapes – Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate – Barbara Pinelli

Forum Associazione Donne Giuriste – Siusi Casaccia 

GIUdiT Associazione Giuriste d’Italia – Maria Grazia Giammarinaro, Milli Virgilio

GiULiA Giornaliste – Serena Bersani

International Women – Lucrezia Cairo 

Italian Disability Forum – Luisella Bosisio Fazzi, Silvia Cutrera

Ladynomics – Giovanna Badalassi

LeNove – Studi e ricerche sociali – Stefania Pizzonia

Parteciparte – Claudia Signoretti

Period Think Tank – Giulia Sudano

Rete per la Parità – Rosanna Oliva

SCoSSE Aps – Sara Marini

SeNonOraQuando? Torino – Gabriella Congiu, Enrica Guglielmotti, Laura Onofri

The Advocates for Human Rights 

Marina Della Rocca 

Letizia Lambertini

Cecilia Robustelli 

Linda Laura Sabbadini

Il rapporto Italian civil society for CEDAW è stato realizzato nell’ambito di un progetto finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese