Il motivo della manifestazione è far sentire la nostra voce contro il Congresso mondiale delle famiglie che vedrà presenti dal 29 al 31 marzo nella città capi di Stato, ministri, rappresentanti istituzionali, organizzazioni non governative, attivisti pro family e famiglie da tutto il mondo, e che – dietro l’obiettivo dichiarato di difendere la famiglia naturale e promuovere politiche family friendly – esprime in realtà un attacco molto forte ai diritti e alle libertà di tutti e di tutte.
Alla manifestazione saranno presenti esponenti politici di governi dove l’omosessualità è reato o viene perseguita, dove l’aborto è illegale o dove vengono sistematicamente presentati progetti di legge per renderlo tale. Per questo D.i.Re, insieme a Iris, il Coordinamento veneto dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ha chiesto il ritiro del patrocinio della Regione Veneto.
Con queste premesse possiamo dire che, considerate le associazioni coinvolte, le personalità invitate e le posizioni da essi pubblicamente espresse, ciò che andrà in scena a Verona sarà un progetto internazionale strutturato per limitare la libertà delle donne e per affermare che l’unica famiglia possibile è quella costituita da un uomo e da una donna, la “famiglia naturale”, stretta da un vincolo indissolubile e che non contempla le numerose altre forme di relazione affettiva che oggi la nostra società esprime.
Non è così.