D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza con UNHCR e UNICEF

Contro la guerra, al fianco delle donne e delle ragazze per un’accoglienza libera dalla violenza

21 aprile 2022 – D.iRe – Donne in Rete contro la violenza partecipa attivamente nell’accoglienza delle donne ucraine in arrivo ai valichi di frontiera di Fernetti (Trieste) e Tarvisio (Udine), in Friuli-Venezia-Giulia.

Grazie alla collaborazione pluriennale con UNHCR, D.i.Re è presente nei Blue Dot della stessa UNHCR e di UNICEF, con esperte operatrici e mediatrici culturali dei centri antiviolenza della Rete, per dare sostegno concreto alle donne e alle ragazze in fuga dalla guerra. 

Degli oltre 100.000 rifugiati arrivati in Italia dall’inizio del conflitto, oltre 50.000 sono donne, spesso accompagnate da bambine e bambini, che ammontano a circa 35.000.

Come affermato anche da UNHCR, le persone in arrivo sono visibilmente affaticate dal viaggio e provate dal conflitto e dalla fuga. Sia durante il viaggio che una volta in Italia, sono esposte al rischio di abusi, violenza di genere, e – per i bambini – al rischio di separazione familiare.

I due centri di supporto Blue Dot avviati in frontiera dall’UNHCR e UNICEF hanno proprio l’obiettivo di offrire una prima risposta ai bisogni più urgenti delle persone in arrivo.

Le operatrici dei centri antiviolenza, accompagnate dalle mediatrici culturali, accolgono le donne, dando loro informazioni sui centri antiviolenza presenti sul territorio italiano e di tutte le attività di cui potranno beneficiare, se in difficoltà per una situazione di violenza o maltrattamento.

La presenza di operatrici esperte garantisce, inoltre, la possibilità di intercettare immediatamente eventuali situazioni di rischio.

L’associazione GOAP di Trieste – socia di D.i.Re – si occuperà di supervisionare le delegazioni sul posto e a formare sul tema specifico della violenza maschile alle donne tutti gli operatori e le operatrici che – a vario titolo – si occuperanno dell’accoglienza delle rifugiate ucraine, così da garantire un approccio condiviso nelle situazione di violenza.

Abbiamo scelto di essere presenti anche in questo momento di passaggio delle donne in arrivo in Italia, per poter sostenere il loro percorso di libertà sin dall’inizio. Molte di queste donne vorranno tornare a casa, in Ucraina. Nel periodo in cui resteranno in Italia, però, sapranno di avere punti di riferimento forti e sicuri a cui rivolgersi per affrontare violenze subite durante la guerra o per stare in sicurezza nel nostro paese. Come sappiamo, gli stupri di guerra sono una costante di qualsiasi conflitto e dobbiamo essere a disposizione delle donne che li hanno subiti” afferma Antonella Veltri, Presidente di D.iRe – Donne in Rete contro la violenza. ”Questa nostra nuova attività, inoltre, ci è sembrata il normale proseguimento del nostro impegno a favore delle donne Ucraine, dopo la raccolta fondi realizzata a favore delle tre organizzazioni di donne che in Ucraina si stanno battendo per sostenerle” continua Veltri.

Questa azione così importante in questo momento così difficile della guerra in Europa, si inserisce nel più ampio progetto di collaborazione che caratterizza da anni le relazioni tra D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e UNHCR e che ha come obiettivo generale quello di  facilitare l’accesso delle donne richiedenti asilo e rifugiate ai Centri Antiviolenza della Rete D.i.Re. Nello specifico, l’obiettivo concreto e immediato che si intende raggiungere è quello di rafforzare il supporto alle donne in fuga dall’Ucraina, aumentando la consapevolezza sulla violenza contro le donne e la conoscenza di questo fenomeno nel personale che si trova in contatto con le rifugiate.

Abbiamo tutte un sentimento di grande preoccupazione per la guerra in Ucraina e per tutte le guerre, così come per l’aumento delle spese per le armi. Accogliere le donne e le ragazze costrette ad abbandonare le proprie case, le proprie vite, ci rende attive – ancora una volta – per cercare di contrastare le minacce alle libertà di tutte e tutti, rese ancora più evidenti proprio dalla guerra” conclude Veltri.

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