Giancarlo Leone, Direttore Rai Uno, Viale Mazzini, 14 – 00195 Roma
Giuliana Ricci, Curatrice del Programma La Vita in Diretta
Titta Santoro, Produttrice Esecutiva
E alla conduttrice e al conduttore Cristina Parodi e Marco Liorni,
Nella trasmissione La Vita in Diretta sulla rete Rai Uno, il 17 novembre scorso è stato realizzato un servizio sul femmicidio e su non ben specificati “centri di accoglienza” per le donne vittime di violenza presentati come luoghi “burocratici” dove le vittime non possono trovare risposte quando chiedono aiuto.
Nell’inchiesta non è stato chiaro di quali luoghi si parlasse e la parzialità dell’informazione rischia di gettare discredito sui centri antiviolenza che in Italia, da oltre vent’anni, offrono risposte concrete alle donne vittime di violenza. Non è stata data neanche informazione sul numero di pubblica utilità 1522 attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno.
Ci preoccupa che il servizio sia stato realizzato senza approfondire il ruolo, le metodologie di intervento e la realtà dei centri antiviolenza italiani, soprattutto perché molte donne, nel seguire la trasmissione, possono essersi sentite ancora più scoraggiate nel denunciare le violenze e nel rompere il silenzio, che vivono nel loro quotidiano. L’associazione nazionale D.i.Re Donne in Rete, rappresenta 70 centri antiviolenza che nel nostro Paese accolgono ogni anno migliaia di donne con o senza figli e le sostengono nel difficile percorso di allontanamento da relazioni violente.
Pertanto chiediamo che ci sia una più corretta informazione da parte del servizio pubblico e proponiamo la nostra disponibilità alla redazione de La Vita in Diretta per una presenza di D.i.Re al fine di fornire agli spettatori e alle spettatrici informazioni esaurienti sugli interventi e le azioni dei centri antiviolenza.
Cordiali saluti,
Titti Carrano
Pres. D.i.Re Donne in Rete
Scarica lettera aperta (pdf)