D.i.Re deve fare sentire le inadempienze governative sulla Convenzione d’Istanbul

Intervista a Rosa Logar prima Vicepresidente GREVIO

Alice Degl’Innocenti*

La convenzione d’Istanbul è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante aperto a tutti i paesi del mondo che prevede una serie completa di misure destinate a prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.

Riconosce la violenza nei confronti delle donne come “violazione dei diritti umani” e come forma di discriminazione, stabilisce inoltre un chiaro legame tra l’obbiettivo della parità dei sessi e quello dell’eliminazione della violenza. Comprende importanti disposizioni di prevenzione, protezione delle vittime e persecuzione degli autori.

Infine per garantire l’effettiva applicazione della Convenzione da parte degli stati contraenti, stabilisce un meccanismo di controllo e monitoraggio composto da due organi:

  • Il Comitato delle Parti: organo politico composto dai rappresentanti dei paesi che hanno ratificato la convenzione e che avranno il compito di eleggere i membri del Grevio;
  • Grevio: gruppo di esperti/e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, un organo tecnico che raggrupperà da un minimo di 10 ad un massimo di 15 esperte indipendenti noti per la loro competenza in materia di diritti umani, uguaglianza di genere, violenza sulle donne e violenza domestica.

Nel maggio 2015 il Comitato delle parti ha proceduto alla nomina dei membri del Grevio, in numero di 10 esperte indipendenti provenienti da 10 Paesi membri del Consiglio d’Europa:

La presidente Feride Acar (Turchia), primo Vicepresidente Rosa Logar (Austria),secondo Vice-Presidente Marceline Naudi (Malta), Biljana Brankovich (Serbia), Françoise Brie (Francia), Gemma Gallego (Spagna), Simona Lanzoni (Italia), Helena Leitao (Portogallo), Iris Luarasi (Albania) e Vesna Ratkovich (Montenegro).

Ho avuto modo di intervistare la prima Vicepresidente del Grevio, ovvero Rosa Logar, a molte di noi nota in quanto Presidente e co-fondatrice del Wave, Women Against Violence Europe. Proprio durante un training fatto a Vienna per il Wave Campaign 2017, che ho potuto frequentare come componente di D.i.Re Rosa mi ha concesso una breve intervista.

ADI – Cosa vuol dire essere componenti del Grevio?

RL – Sono veramente orgogliosa di essere stata eletta tra le 10 esperti indipendenti che fanno parte del Grevio, commissione che ha ruolo di monitorare l’implementazione della Convenzione d’Istanbul tra gli stati ratificatori. Soprattutto in quanto ho avuto l’onore di partecipare alla redazione della stessa in quanto membro del CAHVIO (Ad Hoc Committee on Preventing and Combating Violence against Women and Domestic Violence) dal 2008 al 2010 e ancor prima della Task force nata in seno al consiglio d’Europa per combattere la violenza contro le donne. Ho lavorato su tali documenti assieme ad un altro centinaio di persone.

ADI – È una grande responsabilità quella che ha ora, non verso gli stati, ma nei confronti della Convenzione d’Istanbul.

RL – Ogni esperta viene nominata tra gli Stati che hanno ratificato, ma dal giorno che si viene eletti, diveniamo esperti indipendenti, indipendenti dagli stessi paesi d’origine. Il nostro scopo è quello di lavorare assieme per favorire l’implementazione della Convenzione nel modo più comprensibile possibile.

Essere esperti indipendenti comporta anche il fatto che un membro di Grevio non potrà mai essere il Rapporteur per il Paese da cui proviene. Non potrà monitorare il suo stesso Stato per evitare conflitti d’interesse.

ADL – Sappiamo che dalla sua nomina Grevio si è già incontrato due volte a Strasburgo, su cosa state lavorando?

RL – Come previsto dalla Convenzione, il primo passo è quello di elaborare un questionario per il primo turno di rapporti che verranno sottoposti agli stati ratificatori. Il questionario sarà una risorsa d’informazione ma non l’unica, Grevio accoglierà rapporti redatti da Ong e da organizzazioni della società civile, associazioni per i Diritii Umani. Grevio potrà effettuare delle visite nei paesi, nel caso si richiedano approfondimenti per avere un’immagine più chiara possibile del Paese. E’ importante creare anche una sorta di dialogo costruttivo con i governi per trovare insieme delle soluzioni.

ADL – Una domanda che tutte si staranno ponendo è, come procederà Grevio? Quale iter seguirà?

RL – Grevio per una maggiore trasparenza ha pubblicato sul proprio sito web tutte le informazioni inerenti la procedura di esame degli Stati che sono accessibili a tutti. Non vi sono Paesi più importanti di altri da monitorare, per ora non sono ancora stati scelti e l’informazione non è ancora stata pubblicata.

La trasparenza è una caratteristica moto importante, gli stati non si troveranno impreparati e la società civile avrà modo di verificare il rapporto del proprio stato prima che avvengano le conclusioni da parte del Grevio.

ADI – Quando sarà il turno dell’Italia, noi come D.i.Re cosa dobbiamo fare?

RL – Ovviamente quando sarà il turno dell’Italia, a voi in quanto competenti sul campo della violenza contro le donne spetta un compito importante: verificare tempestivamente il rapporto del governo ed organizzarvi per fare sentire la vostra voce in caso di mancate informazioni o inadempienze governative verso la Convenzione d’Istanbul e scrivere un vostro Rapporto. E queste informazione verrano prese in considerazione.

Per tempo verrà comunicato quale Paese sarà monitorato e voi avrete il tempo di organizzarvi.

 

Attualmente su 47 stati membri del Consiglio d’Europa, 19 hanno firmato la Convenzione mentre 20 hanno proceduto alla sua ratificazione.
Per 4 anni sappiamo chi sono le componenti di Grevio e auguriamo a queste dieci donne, a cui spetta una mole di lavoro non indifferente, oltretutto per la fama e non sicuramente per la paga assente in questo caso.

Più informazioni: www.coe.int/en/web/istanbul-convention/home

*Centro Vivere donna, Carpi

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