D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza è ancora al fianco di Lucha y Siesta per ribadire che le battaglie di libertà dalla violenza maschile sono anche quelle della conquista e della difesa degli spazi che accolgono le donne e che sostengono le donne nel loro percorso di libertà.
Ancora una volta viene messa in pericolo l’attività di un centro antiviolenza e casa rifugio con un’azione che può essere definita violenza istituzionale.
“I centri antiviolenza sono spazi politici, definiti, non neutri; sono spazi che devono essere abitati da donne che praticano l’antiviolenza con esperienza e conoscenza, indicando i percorsi e le azioni da muovere per rendere possibile il cambiamento culturale di cui tutte e tutti oggi parlano e di cui le istituzioni devono saper cogliere l’indirizzo per attuarlo. Nei centri antiviolenza, le attiviste operano per la difesa dei diritti umani e le istituzioni devono riconoscerne il valore e l’apporto come previsto dalla normativa sovranazionale.” Dichiara la presidente di D.i.Re, Antonella Veltri
In questo momento difficile, la Rete nazionale dei Centri antiviolenza è al fianco delle compagne di Lucha y Siesta, auspicando che la Regione sappia tenere in considerazione il rischio a cui espone le donne, le bambine e i bambini ospiti della struttura.
“Non si capisce il motivo per cui una realtà consolidata, con tanta esperienza nell’accompagnare le donne fuori dalla violenza sia messa costantemente in discussione. Lucha y Siesta dovrebbe essere considerata un punto di forza del territorio” – continua Veltri. “Saremo in prima linea per difendere e mantenere i diritti acquisiti, conquistati dal movimento delle donne perché crediamo nei valori dell’autodeterminazione e della libertà delle donne, in primo luogo dalla violenza” conclude la presidente