Il Forum è stato anche l’occasione per premiare le vincitrici del 13° Concorso Women to Women Story, nato nel 2006 come “reazione all’invisibilità delle relazioni tra donne”, in una società ancora fortemente contrassegnata dall’omofobia.
Nel corso di 3 giorni di performance artistiche, dibattiti, workshop, il Forum ha esplorato la trasformazione delle sessualità in Turchia dai tempi degli Ottomani fino ai tempi repubblicani con esempi e approfondimenti.
Giovanna Camertoni, attivista lesbica femminista di D.i.Re e ArciLesbica, operatrice del Centro AntiViolenza di Trento, nella sua relazione intitolata “Overcoming patriarchal power and control in our lesbian relationships” (Superare il potere e il controllo patriarcale nelle nostre relazioni lesbiche, disponibile in inglese qui) ha affrontato il tema della violenza nelle relazioni tra donne, mettendo in evidenza come “La presenza di una cultura etero-normativa possa impedire la percezione e il riconoscimento della violenza subita da donne lesbiche, e dunque limitarne la richiesta di aiuto e rendere loro difficile abbandonare una relazione violenta. In effetti, per offrire un supporto professionale a donne lesbiche che subiscono violenza domestica è importante comprendere l’interazione tra etero-normatività e violenza”.
Da novembre 2017 il Governo turco ha vietato le attività LGBTI con le seguenti motivazioni: “sensibilità e sensibilità sociale”, “sicurezza pubblica”, “tutela della salute e della moralità pubblica” e “protezione dei diritti e delle libertà altrui”, e molti eventi LGBT hanno subito censure. Un seminario sul giornalismo di genere è stato interrotto. Anche il LGBT Film Day organizzato in collaborazione con l’Ambasciata tedesca è stato messo al bando da un avviso ufficiale. Kaos GL e Pink Life, le associazioni LGBTI di Ankara hanno intentato una causa contro il divieto, chiedendo l’annullamento e l’interruzione della sua esecuzione.
“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle associazioni LGBTI turche”, sottolinea a nome di D.i.Re Anna Pramstrahler, coordinatrice del Gruppo internazionale, “in attesa che questa discriminazione venga definitivamente rimossa”.