La Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza rifiuta i criteri che Regione Lombardia sta imponendo per l’inserimento nell’Albo Regionale di nuova istituzione in antitesi con quanto stabilito dalla Convenzione di Istanbul e dall’Intesa Stato Regioni.
I centri Antiviolenza delle donne storicamente presenti sul territorio e che si riconoscono nella politica e nella metodologia della Rete Nazionale D.i.Re, si oppongono all’inserimento nell’Albo Regionale di enti, associazioni e fondazioni che non abbiano le caratteristiche dei centri antiviolenza.
Riteniamo fondamentale che siano assunti quali criteri discriminanti la presenza di sole operatrici donne e l’applicazione della metodologia dell’accoglienza in un contesto che dia continuità al progetto delle donne come previsto dall’art. 1 dell’intesa Stato Regioni e dalla Convenzione di Istanbul.
Il centro antiviolenza non può nascere dall’improvvisazione da parte di realtà che, seppure composte da professionisti, fino a poco tempo prima si occupavano d’altro e che si inventano questa “attività” per accedere ai finanziamenti pubblici senza un’adeguata e continua esperienza.
I nostri centri hanno promosso e costruito reti nazionali e locali, non necessariamente istituzionalizzate, sin dagli anni 90 ed è per questo che ci opponiamo al prerequisito vincolante della sottoscrizione di un protocollo interistituzionale per l’iscrizione all’Albo, che impoverirà e appiattirà le forme di collaborazione che i Centri hanno sempre saputo creare nell’interesse e per il vantaggio delle donne.
In definitiva, Regione Lombardia vuole imporre procedure e normative non coerenti con la nostra metodologia che mette al centro la sicurezza della donna; questa impostazione rende peraltro un cattivo servizio ai Comuni che negli anni hanno sperimentato molteplici pratiche di intervento innovative in collaborazione con i Centri Antiviolenza.
Inoltre la sottoscrizione di protocolli interistituzionali vincolati ai progetti regionali implica, nella prospettazione di Regione Lombardia, l’adesione al sistema ORA.
A questo proposito ribadiamo che non siamo contrarie per principio a raccogliere dati statistici, come abbiamo sempre fatto, così come non siamo contrarie a fornire i dati finalizzati all’emersione della violenza contro le donne e alla segnalazione dei livelli di qualità raggiunti dai Centri antiviolenza nei percorsi di uscita dalla violenza delle donne. Per inciso, le attività svolte dai centri per affiancare le donne sono di gran lunga più onerose rispetto ai finanziamenti previsti da Regione; di fatto i centri coprono solo una parte dei loro bisogni con fondi pubblici e sono costretti a ricorrere ad una serie di altre iniziative per tenere alto il livello della qualità degli interventi a favore delle donne.
Tuttavia non possiamo accettare l’impostazione attuale del sistema di raccolta dati ORA i cui criteri
ignorano il fondamento del lavoro dei centri antiviolenza basato sull’anonimato, la segretezza e la
sicurezza delle donne (ad esempio la richiesta del codice fiscale delle donne e la raccolta di dati sensibili in un “fascicolo donna”), con la pretesa che questi dati possano circolare su richiesta di qualsiasi autorità e/o altro ente! Questo metterebbe a serio rischio l’incolumità delle donne che seguiamo. I centri antiviolenza hanno fatto proposte alternative che non sono state prese in considerazione.
La Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza ha deciso di non aderire al sistema così configurato e chiede la convocazione del Tavolo Antiviolenza che ancora non è avvenuta.
Case delle Donne e Centri Antiviolenza della Lombardia
Associazione Aiuto Donna Uscire dalla Violenza – Bergamo
Associazione Casa delle Donne – Brescia
Centro antiviolenza Movimento Incontro Ascolto – Casalmaggiore
Associazione Telefono Donna – Como
Associazione Donna contro la Violenza – Crema
Associazione Incontro Donne Antiviolenza – Cremona
Associazione Telefono Donna – Lecco
Centro Antiviolenza “La metà di niente” – Lodi
Associazione L’Altra Metà del Cielo – Merate (Lc)
Associazione Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate – Milano
Cooperativa Cerchi d’Acqua s.c.a.r.l. – ONLUS – Milano
Centro Aiuto Donne Maltrattate- Monza
Coop. “Liberamente donne contro la violenza” – Pavia
Associazione Donne Insieme contro la Violenza – Pieve Emanuele
Associazione “Tua e le Altre” – Sondrio
Associazione E.O.S. – Varese
Associazione DonnaSIcura – Travedona