Caso Saman Abbas: le associazioni della Rete D.i.Re ammesse come parte civile

L’ammissione di parte civile delle associazioni Trame di Terra e NonDaSola – che fanno parte della Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re – ha un grande valore perché sono presidio della libertà delle donne dalla violenza maschile in ogni territorio. Il ruolo dei centri antiviolenza è fondamentale e deve essere sostenuto e riconosciuto perché i Centri Antiviolenza fanno la differenza nella vita delle donne” dichiara Elena Biaggioni, vicepresidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza “crediamo – continua Biaggioni – che sempre più vada evidenziata la specificità dell’intervento dei Centri Antiviolenza, soggetti fondamentali nei casi di violenza maschile alle donne che hanno esperienza maturata in decenni di attività.”

D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e le 82 organizzazioni che la formano, continueranno ad affiancare le donne nei loro percorsi di giustizia, anche quando – come nel caso di Saman Abbas – è troppo tardi per intervenire positivamente. I Centri antiviolenza presidiano i diritti delle donne anche nel Tribunale, anche dopo un femminicidio, per tutte. 

Saman, come tante ragazze, cercava solo di essere libera e di potersi determinare. L’associazione NonDaSola, costituendosi parte civile nel processo contro gli imputati, vuole dare voce a tutte le donne che voce non hanno, private dei diritti fondamentali, del diritto di parlare, di studiare, di scegliere di autodeterminarsi, di vivere. La difficoltà per queste ragazze è quella di dover prendere atto che non possono fidarsi neppure della propria famiglia, e per difendersi sono costrette a recidere per sempre ogni legame anche con loro” dichiara Giovanna Fava, avvocata NonDaSola “Nel caso dei matrimoni forzati la famiglia si coalizza contro la ragazza “disobbediente” e, mentre le ragazze possono essere intercettate, difficilissimo è intercettare le loro madri, spesso isolate e  senza alcuna conoscenza della lingua” conclude Fava.

La nostra pratica femminista, che ci fa stare sempre accanto e insieme a donne migranti, ci ha permesso di fare emergere temi che quasi mai sono stati presi in carico dalla politica” dichiara Tiziana Dal Pra, Presidente onoraria di Trame di Terra.Il contrasto ai matrimoni forzati e alla limitazione delle libertà femminili sono al centro del nostro agire quotidiano. Da qui nasce la nostra costituzione di parte civile al processo contro gli assassini di Saman Abbas” conclude Dal Pra.

In questo caso, è particolarmente rilevante il riconoscimento pubblico di un lavoro come quello di Trame di Terra, che da anni affronta ed elabora il tema della violenza contro le donne nei contesti migratori e che ha da tempo approfondito il tema dei matrimoni forzati, così come il lavoro che da anni NonDaSola svolge sul territorio sostenendo le donne in situazioni di maltrattamento o violenza.

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