D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza si è dotata di un nuovo statuto e ha nominato i nuovi organi elettivi dell’Associazione
In un’assemblea molto partecipata, per la prima volta in presenza dopo due anni di pandemia, D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza ha rinnovato le componenti degli organi elettivi, che coordineranno l’organizzazione dell’Associazione per i prossimi tre anni.
Antonella Veltri, già Presidente di D.i.Re dal 2019, è stata confermata all’unanimità e sarà coadiuvata dal Consiglio Direttivo, che è composto da: Anna Agosta, Elena Biaggioni – vice Presidente, Cinzia Marroccoli, Francesca Maur, Ersilia Raffaelli, Nadia Somma, Manuela Ulivi, Mariangela Zanni.
A completamento degli organi dell’Associazione, sono state elette Ethel Carri, Federica Lucchesi, Francesca Vuaran come componenti del Collegio delle Garanti di D.i.Re.
L’assemblea è stata anche occasione per il rinnovo dello Statuto dell’Associazione, anche per adeguarlo alle richieste della nuova normativa del Terzo Settore.
“Ho sostenuto e continuo a sostenere che vogliamo agire il potere per cambiarlo e non imbrigliarci e mortificarci in angoli di stereotipi e luoghi comuni. Sento il bisogno di agire in un contesto che non solo pensa il cambiamento, ma lo agisce. Al contempo, mi rendo conto che viviamo un’epoca di restaurazione e di minaccia, in cui soggetti neutri si sono appropriati delle nostre parole – svuotandole dei contenuti – fermando così il vero cambiamento” dichiara Antonella Veltri. “Confido nel lavoro di questo gruppo, costituito da donne esperte e autorevoli, che – con esperienze differenti – agiscono quotidianamente per dare sempre più forza alla politica che determina il nostro agire al fianco delle donne. Desidero anche ringraziare le donne che hanno lavorato con me sinora, mettendo competenze, tempo ed energie a disposizione dell’Associazione” conclude Veltri.
Lo Statuto conferma il posizionamento politico dell’Associazione nazionale. Infatti, le associate che fanno parte dell’Associazione D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza, tenendo conto delle realtà territoriali e locali, nel rispetto delle differenze e della propria storia politica, concordano:
1. di perseguire l’eliminazione della violenza contro le donne, in quanto violazione dei diritti umani (Piattaforma d’azione della IV Conferenza Mondiale ONU sulle donne – Pechino 1995) ed impedimento alla cittadinanza delle donne (ostacolo allo sviluppo delle donne, dei bambini e delle bambine, del loro benessere psicofisico, e alla partecipazione alla vita della comunità);
2. di adottare una metodologia comune: la “metodologia dell’accoglienza”, fondata sulla relazione tra donne e sul rimando positivo del proprio sesso/genere. Sulla base di tale relazione, ogni donna accolta ha l’opportunità di intraprendere un percorso di autonomia, consapevolezza, empowerment; questo è il motivo per cui l’associazione nasce tra organizzazione di donne e per le donne.
3. di operare con un approccio globale, che tenga presente e valuti tutti gli ambiti di impatto della violenza nella vita della donna e dei bambini/e (personale – sociale – relazionale – lavorativo – e della salute psicofisica), di tener conto delle direttive e delle raccomandazioni di organismi internazionali, quali le Nazioni Unite e l’OMS e dei protocolli di intervento con le vittime di traumi interpersonali;
4. di operare sulla necessità che nei Centri antiviolenza, nelle Case di accoglienza, nelle Case di ospitalità, e nelle Case delle donne lavorino solo operatrici che abbiano avuto una formazione specifica sulle dinamiche della violenza e sugli effetti che produce, e che sia garantita la supervisione e la formazione continua;
5. di svolgere un ruolo politico di sensibilizzazione e di promozione di politiche nazionali, internazionali e locali, interventi legislativi specifici, servizi adeguati alle necessità delle donne che subiscono violenza e alla diffusione della cultura di genere;
6. di conservare completa autonomia nelle scelte e nella gestione delle proprie associazioni, nel rispetto dei principi espressi nella Carta della Rete Nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne approvata il 21 Gennaio 2006 dai Centri antiviolenza.