Genny Giordano*
L’Arena di Verona è da sempre la scenografia di centinaia, migliaia di concerti. Tutta la storia di questo luogo insieme alle emozioni della moltitudine di persone che negli anni e nelle stagioni, tra quelle mura, si è accalcata per cantare, ascoltare, ridere, commuoversi, innamorarsi, era tutta con noi.
In tutto questo ci siamo immerse il 20 settembre, durante lo straordinario concerto evento “Amiche in arena”. Quel 20 settembre è stato però anche altro: c’eravamo noi, centri antiviolenza, dalla Calabria, dalla Campania, dalla Sardegna e da tutte le altre regioni. Soprattutto insieme a noi c’erano anche tante altre che non avrebbero potuto esserci fisicamente: le donne che ogni anno vengono accolte dai nostri centri antiviolenza e tutte quelle che forse, non ci verranno mai. L’arena “sold out” con oltre 12.000 biglietti venduti. C’erano anche quelle che non ci sono più, con i loro cari che le ricordavano attraverso striscioni che chiamavano i loro nomi o con presenze silenziosamente coraggiose.
Questo è stato “Amiche in Arena”.
Il concerto è stato anche l’occasione per ascoltare straordinarie voci italiane: Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e tutte le altre hanno dato il meglio, ci hanno fatte vibrare senza risparmiarsi.
Nel contempo è importante ricordare che il concerto è stato il risultato dell’incontro tra donne molto diverse ma unite da uno stesso desiderio: denunciare insieme la violenza maschile contro le donne e sostenere il lavoro di chi quotidianamente nei Centri antiviolenza si impegna in questa direzione.
Eppure ancora, è stato qualche cosa di più.
L’anfiteatro romano quella sera raccoglieva diversità meravigliosamente armoniche: raffinate voci del canto italiano, donne che ogni giorno incontrano altre donne per trovare insieme vie d’uscita dalla violenza, persone che quella sera erano lì a condividere un pensiero, una scelta o forse solo per ascoltare della buona musica.
Solo poche settimane prima Fiorella Mannoia e la presidente dell’associazione D.i.Re Titti Carrano, sprofondate nell’afa romana, si erano incontrate. Immagino due quotidianità fatte di impegni ed appuntamenti lontanissimi tra loro, fermarsi d’improvviso e ritrovarsi con l’unico intento di rendere tangibile l’impegno e lo sforzo di entrambe e di tutte quelle che ognuna rappresentava. Cantanti ed operatrici antiviolenza. Donne.
Il risultato rimane straordinario e speriamo ripetibile con la stessa forza ed entusiasmo; di certo resta il fatto che il 20 settembre eravamo tutte insieme, davvero tutte “Amiche in arena”.
Ora la generosa donazione andrà come voluto dalle organizzatrice a 10 centri antiviolenza in difficoltà, che continueranno con più entusiasmo e forza a lottare contro la violenza alle donne.