Quella del 21 giugno è stata una giornata importante per partire dai segnali positivi, che pure già si evidenziano in diversi ambiti media, e ripensare insieme questa narrazione necessaria.
![](https://www.direcontrolaviolenza.it/wp-content/uploads/2018/06/Schermata-2018-06-15-alle-17.27.50-300x244.png)
La violenza contro le donne ha smesso da tempo di essere un trafiletto relegato in fondo alla cronaca. Le storie di femminicidio arrivano in prima pagina o in prima serata in TV e scatenano i social media. Il movimento #MeToo ha messo sotto gli occhi di tutti/e che la violenza contro le donne è una componente strutturale delle società e come tale deve essere affrontata.
Eppure i media continuano a proporre narrazioni che replicano gli stessi cliché – uomini in preda a un raptus, donne vittime collusive o addirittura complici interessate “fin quando ha fatto loro comodo”.
– Perché è così difficile raccontare la violenza contro le donne in tutta la sua complessità?
– Perché il racconto della violenza non parte quasi mai dal riconoscimento prioritario della libertà femminile?
– La spettacolarizzazione della violenza contro le donne è davvero ciò che “vuole il pubblico”?
– Cosa si può fare per sciogliere questi nodi?
I video dei 5 Panel della Giornata “Comunicare la Violenza”
Comunicare la Violenza. Panel 1: Perché siamo qui.
Comunicare la Violenza. Panel 2 – parte prima. Donne. Vittime, conniventi, provocatrici?
Comunicare la Violenza. Panel 2 – parte seconda. Donne. Vittime, conniventi, provocatrici?
Panel 3 – parte prima. Uomini. È stato un raptus? Veramente?
Panel 3 – parte seconda.Uomini. È stato un raptus? Veramente?
Panel 4 – parte prima. Visibili sui media. Sì, ma poi?
Panel 4 – parte seconda. Visibili sui media. Sì, ma poi?
Panel 5 – La sfida della complessità.