È sconcertante osservare come i valori democratici contro la censura si facciano sentire in maniera così forte e trasversale, soprattutto quando le donne dicono NO! a parole, messaggi, scritti o immagini profondamente offensivi della dignità e della libertà di tutte le donne.
E’ troppo comodo tacciare di censura le tante proteste arrivate non solo da D.i.Re.
A chi ci accusa di censura rispondiamo che non esiste alcun intenzione censoria ma solo la volontà di stigmatizzare contenuti che banalizzano la violenza contro le donne, normalizzandola. Vogliamo anche provocare interrogativi su quei contenuti e sulla legittimità di reiterarli acriticamente e indiscriminatamente in qualunque contesto mediatico.
Continueremo a chiedere di fermare ogni legittimazione diretta e indiretta di violenza contro le donne, perché il non essersi fermati a riflettere collettivamente e con responsabilità ha portato l’ Italia a essere quel paese ormai tristemente noto per la sua misoginia e offensività nei confronti delle donne.