D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – anche quest’anno – sarà in piazza alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile alle donne.
“È fondamentale esserci per i 98 femminicidi dall’inizio dell’anno e per le 21.842 donne accolte nei primi 10 mesi di quest’anno” dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. “Sappiamo bene che lo zoccolo duro di pregiudizi e stereotipi su cui si fonda il potere maschile contro le donne non è stato ancora intaccato e che il patriarcato è vivo e vegeto” continua Veltri. “L’esperienza di accoglienza dei nostri centri antiviolenza ci fa essere sicure che negarne l’esistenza, minimizzarne gli effetti è violenza e vogliamo affermare con convinzione che se lo fa un rappresentante delle istituzioni è violenza di Stato” afferma Veltri.
D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza invita tutte e tutti a partecipare alle manifestazioni nazionali di Roma e di Palermo del 23 novembre, ma anche a tutte le manifestazioni locali in programma per il 25 novembre per diffondere sempre più consapevolezza sulla violenza alle donne: disconoscere – come sta accadendo pubblicamente – l’asimmetria di potere tra uomini e donne è colludere con un sistema di valori e credenze, pregiudizi e tradizioni che costringono le donne in una posizione subordinata rispetto agli uomini, un sistema che legittima il maltrattamento e l’abuso contro le donne e minori.
Le donne continuano a vivere situazioni di maltrattamento e violenza, anche insieme ai loro figli e figlie, nelle loro case; le donne continuano ad essere pagate meno degli uomini nei posti di lavoro o a restare disoccupate; le donne spesso non vengono credute nei tribunali e vengono ri-vittimizzate e anche per questo continuano a non denunciare le violenze subite.
Questo governo cerca di mettere in atto il tentativo di spostare l’attenzione su altro, sull’immigrazione, per ricercare le cause di un fenomeno strutturale e sistemico che trova nel patriarcato la sua cornice.
“Non è una legge che cancella il patriarcato, ma un forte movimento sociale, politico e culturale” conclude la presidente Veltri.