L’associazione nazionale D.i.Re come lo scorso anno, aderisce e promuove One Billion Rising, il flash mob mondiale ideato da Eve Ensler, scrittrice e autrice de I monologhi della vagina. Nel 1998, Ensler scelse la giornata del 14 febbraio per celebrare il V-Day , allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza maschile contro le donne, raccogliere fondi e realizzare progetti.
L’anno scorso quella giornata di lotta è diventata una danza collettiva internazionale e sulle note di Break the Chain, milioni di donne e uomini hanno danzato nelle piazze, nelle strade, nei centri commerciali, nei luoghi di lavoro e nelle scuole per dire basta alla violenza contro le donne: in Italia è stato stimato che fossero trecentomila.
Quest’anno il tema del flash mob, sarà la giustizia. Come centri antiviolenza intendiamo la giustizia in un senso ampio, non solo come la sanzione penale nei confronti degli autori di violenza contro le donne. Una donna ottiene giustizia quando ottiene il riconoscimento della sofferenza che la violenza le ha causato; la giustizia si afferma quando si opera profondamente per eliminare le discriminazioni e le disparità; la giustizia acquista significato quando si rispetta l’autodeterminazione delle donne e la loro libertà. Ogni donna sopravvissuta alla violenza otterrà giustizia quando in ogni cultura e in ogni società ci sarà la piena assunzione di responsabilità del problema del femminicidio e si affermerà la volontà di cambiare la cultura che lo alimenta.
“Ciò che importa- dice Eve Ensler- è che manifestiamo, che diamo un nome all’ingiustizia, che ci impegniamo ad affermare con i nostri corpi e con le nostre comunità che questo evento del 14, come tutti i giorni che lo precedono e tutti i giorni che lo seguiranno, è la nostra vita”.
Saremo in piazza per danzare in ogni città italiana dove opera un centro antiviolenza di D.i.Re per ricordare che nel nostro Paese, oltre che nel mondo, che troppe donne non ricevono giustizia per le violenze subite. Come facciamo ogni giorno dell’anno, ma il 14 febbraio lo faremo danzando.